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23. MAI 2023
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PROBLEMI PERSONALI

Le quattro fasi della separazione

Le quattro fasi della separazione
Se hai perso una persona cara perché vi siete separati, all’inizio provi tristezza e magari persino disperazione e rabbia. Nell’elaborare il distacco tutti attraversano fasi simili ma diverse per durata e intensità. A volte saperlo aiuta.

L’elaborazione della separazione segue uno schema preciso. Di solito si distinguono quattro fasi, tutte importanti per superarla. La durata e la sequenza delle varie fasi cambiano da persona a persona.

«Le fasi dell’elaborazione della separazione sono come onde, che possono essere più o meno lunghe e intense.»

Per alcuni la vita torna quasi subito alla normalità, mentre altri hanno bisogno di molto più tempo per accettare il cambiamento. Spesso l’elaborazione della separazione somiglia alle onde che si smorzano piano piano.

Prenditi tutto il tempo necessario, anche se i tuoi amici, colleghi o genitori non vedono l’ora che questo periodo finisca. Solo così troverai la forza di affrontare una nuova fase della vita e, magari, di iniziare una nuova storia d’amore.

Lo choc e il vuoto

All’inizio c’è lo choc, che può avere l’effetto di una paralisi. Non sembra possibile che la persona a cui volevi bene non ci sia più, che sia tutto finito. Non ti sembra possibile vivere senza di lei. In questo periodo conviene continuare a vivere la vita di sempre: la routine può essere di grande aiuto, perché dà struttura alle giornate e aiuta a non pensare.

La disperazione

Poi ti rendi conto di quanto siano profondi il dolore e le ferite. Lasciarsi andare e piangere può aiutare. Spesso, in questa fase, si ha un grande bisogno di parlare dell’accaduto.

Forse pensi che l’alcol e altre sostanze stupefacenti possano alleviare il tuo dolore. Il sollievo che danno, però, dura poco. Farsi del male non è la miglior soluzione per uscire dalla disperazione.

Parla con i tuoi amici, le tue amiche e le persone di cui ti fidi, oppure con uno specialista, ad esempio con uno psicoterapeuta o con il medico di famiglia. In questa fase fai quello che più ti piace e concediti qualcosa di speciale. Le esperienze positive fanno bene al cuore.

In questa fase possono essere utili i rituali: puoi per esempio scrivere una lettera in cui racconti tutto quello che provi e poi bruciarla, strapparla in mille pezzi, sotterrarla o buttarla nel lago o nel fiume.

Gestire la rabbia

In questa fase torna poco a poco la voglia di vivere. Si inizia a provare rabbia per essere stati lasciati. Non è escluso che cominci a pensare che la vita sia ingiusta o che il periodo trascorso con l’ex sia stato tempo perso, e in te si fa largo una voglia di vendetta. Forse, però, inizi anche a pensare che il passato non fosse tutto rose e fiori.

Anche in questa fase possono aiutarti i rituali: puoi per esempio prendere a pugni un cuscino, fare sport, esprimere quello che provi in una poesia, in una canzone o in un disegno, oppure scrivere un’altra lettera e poi bruciarla. In ogni caso è importante dare libero sfogo ai tuoi sentimenti e parlarne apertamente, anche se sono negativi.

Ricominciare a vivere

Nell’ultima fase si ricomincia gradualmente a pensare ad altro, non solo alla persona che ti ha lasciato. Non la dimenticherai mai, ma non è più al centro dei tuoi pensieri. Inizi a ritrovare il gusto per la vita, torni a pensare alla scuola, al tuo lavoro, ai tuoi amici e alla tua famiglia. Ricominci a pensare di stringere nuove amicizie. Giorno dopo giorno impari di nuovo a goderti la vita e a provare gioia e felicità.

Forse, però, ci vorrà ancora del tempo affinché le ferite si rimarginino del tutto. Un addio richiede tempo. Prenditelo.

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